Come impegno quaresimale sosteniamo i Salesiani vicini ai giovani della Terra Santa
La guerra iniziata il 7 ottobre 2023 in Terra Santa sta avendo delle conseguenze devastanti su tutta la popolazione:
- sta condizionando psicologicamente le persone, “prigioniere” nelle proprie città e sempre più spettatrici di episodi di violenza;
- ha causato una crisi economica dal momento che il turismo è nullo, gli spostamenti sono limitati e moltissime persone hanno perso posti di lavoro in Cisgiordania e in Israele.
I Salesiani di Don Bosco sono presenti in Medio Oriente da 130 anni con tutte le attività tipiche della congregazione salesiana.
All’inizio con gli orfanotrofi, sia per i locali che per i migranti. Al giorno d’oggi l’azione si concentra su tre grandi settori di attività: le scuole professionali e l’educazione al lavoro; gli oratori e i centri giovanili, alcuni sono solo per cristiani, altri per soli musulmani e altri ancora per entrambi; infine, negli ultimi 15 anni si svolge un’intensa attività nel campo dell’assistenza ai rifugiati. La presenza salesiana in Terra Santa include comunità sia in territorio israeliano (Nazareth, Beitgemal, Gerusalemme) che in territorio palestinese (Betlemme, Cremisan).
A seguito dell’inasprimento della guerra in Medio Oriente, oggi più che mai è necessario sostenere le realtà salesiane in Terra Santa che più si adoperano per il sostegno delle comunità locali.
Per questo motivo i Salesiani di Betlemme hanno deciso di impegnarsi per mitigare l’impatto della guerra con le seguenti iniziative:
- organizzare attività psico-sociali con gli studenti della scuola e i giovani dell’oratorio per migliorare la loro resilienza alle situazioni di stress legate alla guerra;
- aiutare le famiglie attraverso borse di studio per prevenire l’abbandono scolastico, che peggiorerebbe una situazione sociale già complessa.
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