Area geografica

Repubblica Democratica del Congo: una nuova casa per accogliere i «bambini stregone» a Mbuji Mayi

Codice progetto

Progetto concluso

Area d'intervento

Africa
Europa
Oceania
Asia
America
Centro e Sud

Ambito d'intervento

Emergenze umanitarie
Progetti sociali e educativi
Interventi a lungo termine
Sostegno a distanza

In alcune zone della Repubblica Democratica del Congo la piaga dei bambini stregone è ancora presente: giovani e giovanissimi tra gli 0 e i 14 anni sono accusati di lanciare maledizioni e provocare malessere generale, povertà e disoccupazione; accuse che spesso arrivano direttamente dai genitori stessi ossessionati dalla magia nera. Le conseguenze sono terribili: questi bambini si ritrovano a vivere fuori casa, sulla strada, in condizioni disumane e alla mercé di sfruttatori e trafficanti.
Questa credenza nasce all’interno delle comunità in cui si stanno diffondendo sempre più sette, “chiese”, profeti, esorcisti e guaritori che compaiono dal nulla e fanno la loro fortuna a scapito di una popolazione superstiziosa, traumatizzata e senza protezione, vendendo false speranze e falsi idoli: per motivare le crisi e i cambiamenti della società, le persone ricorrono sempre di più a spiegazioni pseudoreligiose o magiche, dove satana e gli spiriti maligni sono gli attori principali di quanto succede.

A Mbuji Mayi è attivo, da quasi 25 anni, il Centro Muetu Don Bosco. Qui, i Salesiani gestiscono una parrocchia e un oratorio e garantiscono istruzione, educazione e formazione a più di 2.000 tra bambini, ragazzi e giovani
All’interno del Centro, vengono ospitati anche i bambini in situazioni di vulnerabilità con un servizio di prima accoglienza per bambini di strada per il quale opera un team di educatori e assistenti sociali, che segue il percorso dei bambini senza imporre regole troppo rigide.
I bambini accusati di “stregoneria”, spesso semplicemente per essere nati con la pelle chiarissima a causa dell’albinismo molto diffuso nella zona, hanno bisogno di ritrovare la stima in se stessi, profondamente minata dai traumi subiti, dalle pressioni e dalle colpe che vengono inflitte loro dalle famiglie e dalla società.
L’opera dei Salesiani è dotata di 4 case per l’accoglienza a lungo termine, nate per ospitare ragazzi e ragazze accusati di stregoneria e che per diversi motivi non possono ritornare in famiglia.
Oggi l’obiettivo dei Salesiani è dar vita, all’interno del Centro Muetu Don Bosco, ad un programma specifico dedicato ai bambini più piccoli, fino ai 6 anni, al fine di poter creare una solida base per poi inserirli all’interno della scuola elementare già attiva: un percorso che comprenderà la costruzione di una scuola dell’infanzia e l’organizzazione di un servizio di presa in carico di questi bambini (istruzione pre-scolastica, programma nutrizionale, accesso a cure sanitarie, igiene personale).

Per realizzare a pieno questo progetto, l’Opera Don Bosco di Lugano, insieme a ODB Network, sostiene la costruzione di una casa per la prima accoglienza dei bambini vulnerabili e che vivono per strada.

I costi per la realizzazione della casa di prima accoglienza sono di CHF 47.170,00.

In collaborazione con ODB Network sono stati inviati CHF 47.360,00 e la casa è stata realizzata.

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