Ad oltre un anno dall’inizio del conflitto in Medio Oriente non si vedono prospettive di miglioramento della situazione e a pagarne la conseguenze maggiori è la popolazione civile, in particolare i più piccoli e vulnerabili.
I Salesiani sono presenti in Medio Oriente in 5 Stati: Egitto, Israele, Libano, Palestina e Siria: in questo momento 4 su 5 di questi Paesi sono coinvolti nel conflitto:
BETLEMME, PALESTINA – In risposta alle drammatiche sfide socioeconomiche affrontate dalla comunità palestinese, i Salesiani di Betlemme stanno realizzando tre importanti iniziative:
- la distribuzione di pane gratuito per aiutare diverse istituzioni caritatevoli e famiglie vulnerabili. Questa iniziativa cerca di alleviare l’insicurezza alimentare per le persone più colpite dalla crisi in corso, grazie all’attività produttiva del Forno Salesiano di Betlemme;
- un programma di borse di studio per offrire aiuto a circa un centinaio di studenti del Centro di Formazione Professionale Salesiano;
- un supporto psicosociale per raggiungere tanti bambini e giovani che partecipano alle attività presso l’opera salesiana.
NAZARETH, ISRAELE – Per rispondere alle difficoltà impellenti, i Salesiani hanno avviato due attività chiave:
- un programma di borse di studio progettato per assistere 105 studenti svantaggiati, offrendo detrazioni sulle tasse scolastiche, mirando a ridurre i tassi di abbandono e a garantire che gli studenti possano continuare il proprio percorso d’istruzione nonostante le difficoltà delle loro famiglie;
- un supporto psicosociale all’interno dei contesti educativi durante questa fase di conflitto, coinvolgendo: 50 membri del personale scolastico e insegnanti su strategie efficaci per supportare gli studenti durante la guerra, 655 studenti delle scuole e oltre 100 bambini e adolescenti dell’oratorio, affrontando le significative ripercussioni di un conflitto prolungato sulla salute mentale.
DAMASCO E ALEPPO, SIRIA – L’attuale l’escalation del conflitto in Medio Oriente ha avuto un impatto anche sulla Siria: negli ultimi mesi, numerosi attacchi in diverse parti del Paese hanno causato vittime e danneggiato strutture civili. I campi per sfollati nel paese presentano condizioni di vita inadeguate, senza accesso a ripari, acqua potabile, cibo, assistenza sanitaria e psicologica adeguata.
In un contesto come questo, parlare di segni di speranza non è semplice, ma può miracolosamente accadere, come racconta un Salesiano di Aleppo: «In questa situazione drammatica, è commovente vedere che molti giovani di questa martoriata terra, che da quando sono nati hanno visto solo sofferenza per la lunga guerra, la Pandemia, la crisi economica, il terremoto, abbiano ancora la voglia di mettersi a disposizione per trovare soluzioni e dare una mano agli altri. Questo è realmente un segno di speranza!».
BEIRUT E BYBLOS, LIBANO – A tutto quello che stiamo assistendo in Medio Oriente, si aggiungono i bombardamenti e gli scontri nel Libano. Migliaia di persone hanno perso la vita o sono state ferite e più di un milione sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa degli attacchi.
Nella scuola salesiana di El Houssun, in Libano, stiamo già ospitando più di cento sfollati. I Salesiani hanno adattato le loro strutture per accogliere queste persone disperate in fuga dal conflitto e offrire loro uno spazio sicuro, con un’attenzione specifica per i minori. «Sarà molto importante l’assistenza psicologica per i più piccoli, che hanno visto interrotta la loro educazione. In città sono arrivati più di 9.000 sfollati e alla casa salesiana ne stiamo già ospitando più di un centinaio, di cui più della metà sono minori, ma in totale stiamo assistendo più di 4.000 persone nelle nostre opere», assicura un Salesiano di Beirut.
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La situazione qui descritta non lascia spazio a segnali di ottimismo e speranza, ma i Salesiani e i loro operatori in Palestina, Israele, Siria e Libano sono rimasti accanto alla popolazione per rispondere ai bisogni più urgenti: accoglienza, distribuzione di generi di prima necessità e supporto psicologico.
Come Opera Don Bosco nel Mondo, insieme al coordinamento degli enti salesiani italiani attivi nella solidarietà internazionale – Fondazione Don Bosco nel Mondo, Opera Don Bosco nel Mondo, Missioni Don Bosco e VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” –, stiamo lavorando per cercare di leggere la situazione in continua evoluzione, monitorare i bisogni ed elaborare risposte efficaci e sostenibili, non solo per rispondere all’emergenza, ma soprattutto in prospettiva di futuro.
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