L’alluvione che ha colpito la zona a sud della Croazia al confine con la Serbia e la Bosnia Erzegovina tra la metà e la fine di maggio 2014 ha provocato danni enormi ad una terra ed a persone già duramente provate nel corso degli ultimi anni.
Varie decine di morti, centinaia di abitazioni crollate a causa delle frane, decine di migliaia di persone evacuate dalle loro case, interruzione di elettricità e di acqua potabile, rischi di epidemie, danni incalcolabili alla già povera economia e, come se non bastasse tutto questo, anche un problema mine: quelle ancora presenti in grande numero (ma finora in terreni segnalati e recintati) potrebbero essere state trascinate da acqua e frane chissà dove, rappresentando così un terribile pericolo per le persone, soprattutto per i bambini.
I salesiani della Croazia si sono organizzati per rispondere alle necessità e portare aiuto ai bisognosi colpiti dalle alluvioni.
SITUAZIONE
L’Ispettore della Croazia don Pejo Orkic racconta la situazione della sua terra colpita dall’alluvione.
“Il dramma vissuto in questi giorni da una parte ci fa soffrire, a causa delle proporzioni allarmanti che la situazione ha raggiunto, già migliaia di persone non hanno accesso all’acqua pulita. Si stima che circa due milioni di persone sono state colpite (comprendendo anche quelle in Serbia ed in Bosnia Erzegovina), tra cui più di 500.000 bambini. Migliaia di famiglie sono a corto di generi e alimenti per l’infanzia, vivendo senza servizi igienico-sanitari.
Dall’altra parte ci incoraggia la quantità di gente che sta facendo tanti sforzi per aiutare coloro che sono stati colpiti dal diluvio o dalle frane”.
OBIETTIVO
Come si può aiutare e con che cosa?
I confratelli Salesiani sono partiti subito ad organizzare raccolte di generi alimentari, di medicine e di abbigliamento. La risposta della gente è stata fenomenale. La gente colpita dall’alluvione e dalle frane a Zepèe è stata sistemata, mentre la gente in altre zone sta passando ancora momenti di disperazione e di incertezza. Il fiume Sava che ha inondando i territori circostanti è rientrato e i danni che si vedono sono ingenti.
Speriamo che il peggio sia passato, ma si teme il rischio di infezioni e malattie.
Ulteriore preoccupazione viene dai campi che erano stati minati durante l’ultima guerra, nei quali l’acqua può avere trasportato ovunque le mine presenti.
L’impegno delle comunità salesiane della zona è di offrire accoglienza, cibo e abbigliamento ai bisognosi colpiti dalle alluvioni e in una seconda fase promuovere e sostenere la risistemazione e la ricostruzione delle abitazioni.
PROGETTO
Proprio per questo i confratelli Salesiani nelle zone in cui sono presenti hanno avviato fin da subito la registrazione di tutti quelli che risultano più bisognosi per aiutarli nell’immediato e poi a ricominciare.
Mentre per le zone dove non ci sono case salesiane si agisce appoggiando le iniziative della Caritas.
COSTI DEL PROGETTO
Per aiutare concretamente nell’immediato si stanno realizzando le seguenti azioni:
– sistemazione in strutture attrezzate per i bisognosi
– distribuzione quotidiana dei pasti
– distribuzione di abbigliamento e coperte
– distribuzione di prodotti per l’igiene personale
– distrubuzione di materiali e cibi per l’infanzia
La Fondazione Opera Don Bosco nel Mondo ha elargito 12.000 CHF coprendo la quasi totalità del progetto.