Etiopia, Pugnido - Il luogo del sole
26 April 2017
Ci scrive don Filippo Perin dall'Etiopia:
Carissimi amici, come state?
Spero bene, siamo alla fine di aprile e finalmente sono iniziate le piogge. Tutto il paesaggio sta cambiando e diventando pieno di vita e verde e anche i problemi etnici diminuiscono. Infatti la pioggia calma gli animi, raffredda i sentimenti e i rancori e si torna ad una vita normale, per quanto normale possa essere qui.
Abbiamo festeggiato la Pasqua la scorsa settimana anche se è una festa poco sentita, Gesù che risorge dalla morte è ancora una realtà tanto lontana dalla mente e dal cuore degli anuak. In più c’è la preparazione dei campi per la semina perchè le piogge sono vicine e nei giorni quando non c’è la scuola tutti a zappare e a togliere le erbacce per preparare il campo oppure a pescare; il fiume ha così poca acqua che è molto facile prendere i pesci anche con delle lance.
Nella notte del sabato santo ho celebrato la Messa nel Campo Profughi all’aperto sotto un cielo stellato. Abbiamo acceso un bel fuoco e poi tutte le nostre candele per iniziare la festa della Risurrezione di Cristo.
La festa principale di questo mese è stata domenica scorsa con la “Conference” di un gruppo di protestanti. Qui in una delle loro innumerevoli chiese a Pugnido, tutto il villaggio vi ha partecipato ai canti, agli Alleluia gridati a squarcia gola, alle preghiere. Anch’io mi sono intrufolato nel pomeriggio, ma non ho potuto avvicinarmi molto perchè tutti mi riconoscevano, unico bianco.
Don Giorgio è partito per l’Italia per visitare la sua famiglia e fare i dovuti check up, starà via per due mesi e per questo periodo sono qui da solo. La missione però è sempre viva, dalla mattina con i bambini dell’asilo, i maestri, le signore della cucina che preparano la colazione e il pranzo, i nostri lavoratori che mantengono la missione, poi nel pomeriggio l’oratorio con i tornei, i giochi, gli incontri, il ritorno da scuola dei giovani del nostro ostello, la cena e in serata lo studio di questi nella libreria, il corso di computer, di inglese, di sartoria... come vedete le attività non mancano e anche la compagnia.
Sabato scorso abbiamo festeggiato ad Abobo i 15 anni della presenza della dott. Maria Teresa e degli altri dottori nell’Ospedale di Abobo. E’ stata una bella festa con i dovuti ricordi degli inizi, ma soprattutto tanti ringraziamenti per tutto il lavoro che hanno svolto in questi anni. Avere vicino a noi, circa 1 ora e mezza di macchina da Pugnido, una dottoressa italiana e un’ospedale dove sei sicuro di essere curato, ti mette molta tranquillità, e anch’io sono stato varie volte da loro soprattutto all’inizio della mia venuta in Etiopia.
Nei giorni prima di Pasqua abbiamo avuto la visita del Nunzio da Addis Abeba, l’Ambasciatore del Vaticano in Etiopia, e ci aspettavamo delle novità sulla nomina del Vescovo qui a Gambella, è più di un anno e mezzo che lo stiamo aspettando, ma ci ha detto solo di continuare a pregare e aspettare che ci vuole ancora un pò di tempo.
Tutte queste attività e altre, come la realizzazione di alcuni pozzi, la costruzione di una chiesa, la messa in funzione del nostro salone ... non ci distolgono dalla nostra principale attività: la condivisione di vita con la gente qui, attraverso l’annuncio del Vangelo, le opere sociali, e in tutto cerchiamo di stare vicino, condividere un pezzo di vita, portare il peso gli uni degli altri, perchè anche la gente qui qualche volta ha tanta pazienza con noi e ci vuole bene.
Un saluto affettuoso a tutti e a presto
Abba Filippo
Don Filippo Perin, sacerdote salesiano, è missionario dal gennaio 2009 in Etiopia e più precisamente nella regione di Gambella, una remota zona al confine con il sud Sudan. Ora si trova a Pugnido, a 3 ore di macchina da Gambella, un villaggio al centro dell’area popolata dall’etnia Anyuak.
Carissimi amici, come state?
Spero bene, siamo alla fine di aprile e finalmente sono iniziate le piogge. Tutto il paesaggio sta cambiando e diventando pieno di vita e verde e anche i problemi etnici diminuiscono. Infatti la pioggia calma gli animi, raffredda i sentimenti e i rancori e si torna ad una vita normale, per quanto normale possa essere qui.
Abbiamo festeggiato la Pasqua la scorsa settimana anche se è una festa poco sentita, Gesù che risorge dalla morte è ancora una realtà tanto lontana dalla mente e dal cuore degli anuak. In più c’è la preparazione dei campi per la semina perchè le piogge sono vicine e nei giorni quando non c’è la scuola tutti a zappare e a togliere le erbacce per preparare il campo oppure a pescare; il fiume ha così poca acqua che è molto facile prendere i pesci anche con delle lance.
Nella notte del sabato santo ho celebrato la Messa nel Campo Profughi all’aperto sotto un cielo stellato. Abbiamo acceso un bel fuoco e poi tutte le nostre candele per iniziare la festa della Risurrezione di Cristo.
La festa principale di questo mese è stata domenica scorsa con la “Conference” di un gruppo di protestanti. Qui in una delle loro innumerevoli chiese a Pugnido, tutto il villaggio vi ha partecipato ai canti, agli Alleluia gridati a squarcia gola, alle preghiere. Anch’io mi sono intrufolato nel pomeriggio, ma non ho potuto avvicinarmi molto perchè tutti mi riconoscevano, unico bianco.
Don Giorgio è partito per l’Italia per visitare la sua famiglia e fare i dovuti check up, starà via per due mesi e per questo periodo sono qui da solo. La missione però è sempre viva, dalla mattina con i bambini dell’asilo, i maestri, le signore della cucina che preparano la colazione e il pranzo, i nostri lavoratori che mantengono la missione, poi nel pomeriggio l’oratorio con i tornei, i giochi, gli incontri, il ritorno da scuola dei giovani del nostro ostello, la cena e in serata lo studio di questi nella libreria, il corso di computer, di inglese, di sartoria... come vedete le attività non mancano e anche la compagnia.
Sabato scorso abbiamo festeggiato ad Abobo i 15 anni della presenza della dott. Maria Teresa e degli altri dottori nell’Ospedale di Abobo. E’ stata una bella festa con i dovuti ricordi degli inizi, ma soprattutto tanti ringraziamenti per tutto il lavoro che hanno svolto in questi anni. Avere vicino a noi, circa 1 ora e mezza di macchina da Pugnido, una dottoressa italiana e un’ospedale dove sei sicuro di essere curato, ti mette molta tranquillità, e anch’io sono stato varie volte da loro soprattutto all’inizio della mia venuta in Etiopia.
Nei giorni prima di Pasqua abbiamo avuto la visita del Nunzio da Addis Abeba, l’Ambasciatore del Vaticano in Etiopia, e ci aspettavamo delle novità sulla nomina del Vescovo qui a Gambella, è più di un anno e mezzo che lo stiamo aspettando, ma ci ha detto solo di continuare a pregare e aspettare che ci vuole ancora un pò di tempo.
Tutte queste attività e altre, come la realizzazione di alcuni pozzi, la costruzione di una chiesa, la messa in funzione del nostro salone ... non ci distolgono dalla nostra principale attività: la condivisione di vita con la gente qui, attraverso l’annuncio del Vangelo, le opere sociali, e in tutto cerchiamo di stare vicino, condividere un pezzo di vita, portare il peso gli uni degli altri, perchè anche la gente qui qualche volta ha tanta pazienza con noi e ci vuole bene.
Un saluto affettuoso a tutti e a presto
Abba Filippo
Don Filippo Perin, sacerdote salesiano, è missionario dal gennaio 2009 in Etiopia e più precisamente nella regione di Gambella, una remota zona al confine con il sud Sudan. Ora si trova a Pugnido, a 3 ore di macchina da Gambella, un villaggio al centro dell’area popolata dall’etnia Anyuak.